Come nel mio personale percorso di studi in fisica e glaciologia e nella mia passione “parallela”, ossia la mineralogia, la ricerca, che si tratti di una formula, di un cristallo particolare o di una linea d’arrampicata, rappresenta tanto il principio cardine quanto il carburante indispensabile per la crescita e lo sviluppo di qualsivoglia disciplina. Proprio in virtù del piacere della scoperta, da più anni ormai, la mia vita verticale si è focalizzata quasi esclusivamente sulla caccia di nuovi passaggi e aree ancora nascoste e da liberare, come gemme incastonate segretamente nella splendida e variegata roccia che copiosa abbraccia l’intera Valtellina. Grazie a questa nuova interpretazione del bouldering, posso assicurare che la fiamma ardente della “first ascent” garantisce a qualsiasi scalatore un indissipabile desiderio nel praticare questo splendido sport. Tutto ciò nonostante le lunghe e, a volte, poco proficue camminate e i lavori di intensa e frenetica pulizia e sistemazione dei massi e delle basi, ovviamente senza prescindere dal profondo, quasi ossequioso, rispetto che noi tutti dobbiamo alla fragile e generosa natura che ci circonda e che ci dona questi enigmatici gioielli di pura pietra!
Avere l’opportunità di partecipare alla tracciatura del Melloblocco 2025, pertanto, rappresenta per me non solo un impegno e una responsabilità nei confronti di tutti i partecipanti e amanti dell’arrampicata, ma anche, e soprattutto, un’occasione per poter contribuire, con la filosofia e l’approccio che prediligo, alla continua, oserei sempiterna, evoluzione della Valmasino, un paradiso di granito, boschi e torrenti unico e sempre da scoprire, con occhio vigile e a volte, perché no, ingenuamente sognatore!