20.04.2025

MELLOBLOCCO TEAM 2025 - Tracciatrice: ALESSANDRA PRATO

Sono Alessandra, ho 29 anni e sono nata e cresciuta a Milano, una città che amo e che odio ma che per una ragione o per l’altra non ho ancora avuto il coraggio di lasciare. È logisticamente strategica, non vicina a nessuna montagna ma equidistante da tutte, e in particolare non lontana dalla Val di Mello, che è il mio posto preferito del mondo.

Ho iniziato a scalare 8 anni fa, grazie a un corso di roccia del CAI, e in un attimo mi sono innamorata dell’arrampicata e della montagna in tutte le sue sfaccettature e tutte le sue discipline: quello che più amo sono le vie lunghe di roccia di elevata difficoltà, in particolare sono sempre alla ricerca di linee estetiche e arrampicate di soddisfazione nelle grandi pareti. Amo però anche la montagna in veste invernale, lo scialpinismo, il ghiaccio, il misto. 

 

La mia passione per l’arrampicata e per l’alpinismo mi ha portato a viaggiare ed esplorare tantissime zone delle Alpi, della Svizzera, della Spagna, dell’Atlante, e poi a scalare ed aprire vie nuove vie fino in Kirghizistan e in Cile.

Negli ultimi due anni ho partecipato al progetto CAI Eagle Team, e sono stata selezionata per la spedizione finale in Patagonia nel febbraio 2025: sono stati due anni grandiosi, forse i migliori della mia vita. Sono cresciuta tanto come persona e come alpinista, i miei sogni hanno iniziato a diventare progetti e ho posto l’alpinismo al centro della mia vita, tanto che sono arrivata alla drastica scelta di lasciare il mio lavoro da ingegnere (sono astrofisica di base) e mollare tutto senza avere un piano B, con la sola certezza di voler scalare le montagne.

Purtroppo, la spedizione in Patagonia non è andata come previsto. Il secondo giorno mi sono bloccata con la schiena, e così sono rimasta per tutto il tempo: con un forte e costante dolore giorno e notte, che mi ha compromesso il fisico e la mente e che dopo due mesi ho scoperto essere dovuto a un’ernia cervicale.  In quelle settimane ho avuto tanto tempo per pensare, e per sentire nostalgia di casa, delle mie montagne e della Val di Mello.

È stato il mio amico Giga a coinvolgermi nel progetto Melloblocco. Io stavo attraversando un momento davvero difficile, e lui è stata forse la persona che da lontano è riuscita a starmi più vicino. Sarà che di dolori alla schiena se ne intende, di Patagonia pure, e di Patagonia con il mal di schiena è un grande esperto: sta di fatto che con la proposta “ufficiale” di entrare nell’organizzazione del Melloblocco è riuscito a trasmettermi una forte energia positiva.

A fine marzo sono tornata a casa, con due unici pensieri: mettermi a posto la schiena e lavorare al Melloblocco; e così ho iniziato a fare fisioterapia e a spazzolare blocchi. Tra i sassi e i boschi ho iniziato finalmente a ritrovare la sintonia con la natura, la pace con la testa e una motivazione incredibile: Il boulder è forse la disciplina che ho esplorato meno in questi anni, nonostante tutti i miei amici di Milano siano boulderisti. Mi ha sempre affascinato e mi ero ripromessa di dedicarmici al mio rientro dalla spedizione: questo approccio così inconsueto mi sta aprendo un mondo nuovo. 

Mi piace ammirare la bellezza delle linee mai salite o rispolverate, vedere l’armonia con cui lavora il mio gruppo di tracciatori e quello di ASD Val Masino, mi viene del tutto naturale mettere il massimo impegno possibile nel pulire ogni centimetro quadrato di roccia dal muschio e nel sistemare ogni base e sentiero affinché questi passaggi bellissimi possano essere scalati. Ho un’irrefrenabile voglia di scalare anche io naturalmente, ma in questi mesi ho imparato a rallentare i ritmi e ad ascoltare di più il mio corpo, e so che ci vorrà tempo per recuperare al 100%. Ma questi sassi rimarranno qui, insieme a tanti altri ancora da scoprire, e tutto sommato per ora anche solo prendermene cura mi realizza e mi dà conforto. 

Spero gli anni prossimi di poter prendere parte dall’inizio all’organizzazione dell’evento, e di poter continuare a dare il mio contributo alla valorizzazione della nostra amata valle. Grazie a tutti i lavoratori, artisti e spazzolatori con cui sto passando bellissime giornate, e grazie in particolare a Giga per tutto quello che più o meno inconsapevolmente ha fatto per me.